Immigrati: nuove difficoltà per i permessi di soggiorno.
Uno degli ultimi regali del governo delle destre agli immigrati consiste in un accordo tra Vicinale, ANCI (associazione nazionale comuni italiani), i patronati e le Poste italiane per il rinnovo dei permessi di soggiorno per chi risiede in Italia.
Con questo accordo i patronati (anche gli uffici privati?) verificano le pratiche e gli interessati vanno alle poste per i versamenti che non risultano di piccola entità.
A Cuneo una intesa innovativa e all’avanguardia (segnalata anche dalla TV e da giornali nazionali) tra Provincia, Questura e Prefettura aveva fatto sì che fossero gli uffici pubblici a verificare, preparare e presentare in Questura le domande per permessi di soggiorno.
Questo accordo aveva eliminato le indegne code (giorno e notte) di immigrati davanti alla Questura, spesso sotto la pioggia o la neve.
La nuova normativa che dovrebbe entrare in vigore il 15 maggio lascia molte incertezze e impone molte domande?
Perché le domande vanno ad un ente privato (quali sono divenute le poste) e non ai comuni?
Quali percorsi faranno le domande stesse? Dove finiranno?
Perché dal 1 maggio sono stati tagliati i fondi agli enti pubblici che davano (e danno) assistenza?
A chi debbono rivolgersi gli immigrati e le immigrate in questa confusione?
Rifondazione comunista chiede l’immediata convocazione dei tavoli competenti a livello provinciale e regionale.
E’ questo un altro tema che si somma alla giusta richiesta di cancellazione della legge Bossi- Fini che speriamo sia uno dei primi atti del nuovo governo.
Sergio Dal masso
Consigliere regionale Rifondazione comunista.